“Questo”, continua, “significa che sono strutturati soprattutto per la repressione dei reati visibili. Nei consigli di amministrazione si commettono reati di maggiore gravità ma che non possono essere repressi inviando una volante.
Siccome qualcuno dice che io straparlo quando dico che i reati dei colletti bianchi sono terribilmente più pericolosi della criminalità commessa nella strada, faccio una regressione e vi dico che quando a Milano c’era il processo per Parmalat, ho telefonato ad una mia collega per stuzzicarla un pochino: aveva 45.000 parti civili. 45 mila vittime che volevano essere risarcite e io le ho chiesto:
‘Come fai a fare un appello al mattino?’. Ve lo dico per farvi riflettere su una cosa: quanto ci impiega uno scippatore a fare 45 mila vittime? Quanto può avere una signora che viene scippata di una borsetta?
Al massimo una mensilità di pensione se è appena andata a ritirarla, mentre questi avevano investito i risparmi di tutta una vita lì, eppure quando quel processo è arrivato a sentenza irrevocabile di condanna, ho letto sul giornale che l’ex presidente di Parmalat ha dichiarato: “Non me l’aspettavo”.
Ho pensato ad un refuso, perché nella mia ingenuità ho pensato: faccio il ladro, se mi prendono vado in galera, è l’accettazione del ruolo. Ha ragione lui, è un’anomalia lui perché in regola quelli come lui in galera non ci finiscono. Basta fare un confronto tra Italia e il resto dei paesi europei, le forze di polizia non sono attrezzate”, conclude. (Marion Didier/alaNEWS)