GASDOTTO TAP: segreti industriali, politica, imprenditoria, riciclaggio internazionale

Gasdotto TAP: un’inchiesta esclusiva della testata giornalistica l’Espresso affronta i misteriosi legami tra segreti industriali, politica, imprenditoria e riciclaggio internazionale di denaro mafioso che coinvolgerebbero Italia, Svizzera, Sudamerica, Russia e Isole Vergini.

Tap, gli affari sporchi degli uomini del gasdotto

Il manager finito in mezzo a un caso di riciclaggio mafioso, l’azero con la società offshore svelata dai Panama papers, l’uomo d’affari scelto perché ha buoni agganci con la politica e il condannato per furto di libri antichi. Ritratto dei nomi più importanti legati alla maxi opera

DI PAOLO BIONDANI E LEO SISTI       

Tap, gli affari sporchi degli uomini del gasdotto
Lavori sul Tap in Albania

Mister Tap, la mafia calabrese, i narcos sudamericani, le valigie piene di denaro nero, le casseforti anonime con la targa offshore, gli oligarchi russi, gli affaristi italiani legati alla politica e altri misteriosi protagonisti e comprimari. Alla base del Tap, il supergasdotto che minaccia di perforare le coste del Salento, c’è una storia nera mai raccontata prima. Un intreccio di vicende pubbliche e segreti privati che rilancia quel groviglio di interrogativi che fanno da detonatore delle proteste esplose in Puglia contro lo sradicamento dei primi 231 olivi: chi ha deciso l’attuale tracciato? È davvero necessario far passare miliardi di metri cubi di gas tra spiagge meravigliose e oliveti secolari, anziché dirottare i maxi-tubi in zone già industrializzate, che si potrebbero disinquinare con una minima parte dei fondi del Tap? Come mai i finanziamenti pubblici europei sono stati incamerati da una società-veicolo con azionisti svizzeri? Se è vero che il gasdotto è strategico per molti Stati sovrani, perché sono le aziende private a progettare dove, come e con chi costruire una grande opera tanto costosa e controversa?

Il Tap, che sta per Trans Adriatic Pipeline, è la parte finale di un gasdotto gigantesco: quasi quattromila chilometri di condotte per trasportare enormi quantità di metano dall’Azerbaijan all’Italia. Il costo preventivato è di 45 miliardi. Il troncone iniziale Sud-Caucasico parte dal giacimento azero di Shah Deniz 2 e attraversa la Georgia. Il secondo tratto, chiamato Tanap, percorre tutta la Turchia. Il Tap è l’ultimo pezzo, lungo 878 chilometri, che s’inerpica nel nord della Grecia (fino a quota 1.800), scende sulla costa albanese, s’inabissa in mare (fino a meno 820 metri) e arriva in Salento: l’approdo previsto è la spiaggia di San Foca, a Melendugno, dove in questi giorni, tra rumorose proteste popolari, è iniziato lo sradicamento degli olivi. La società capofila Tap Ag, che raggruppa in Svizzera una cordata di multinazionali, assicura che il gasdotto sarà interrato, tutti gli alberi verranno ripiantati e gli altissimi standard di sicurezza azzereranno ogni rischio di inquinamento, incidente o disastro.

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