L’organismo ha di recente diffuso il rapporto che esamina le misure prese nel 2021 dagli Stati membri del GRECO per prevenire la corruzione nel quadro del suo 5° ciclo di valutazione, riguardante i governi centrali, comprese le alte funzioni esecutive e le agenzie preposte all’applicazione della legge. Il rapporto esamina inoltre le misure prese nel quadro del 4° ciclo di valutazione del GRECO, relativamente a parlamentari, giudici e pubblici ministeri.
Il documento evidenzia che Gli Stati membri hanno compiuto progressi nel rispetto delle raccomandazioni del GRECO relativamente al ramo giudiziario. Sono stati infatti adottati nuovi Codici Etici, insieme a riforme pratiche in materia di orientamento e addestramento. Anche i meccanismi per la nomina e la valutazione dei giudici hanno registrato un miglioramento per quanto riguarda gli standard di trasparenza.
Analogamente alle iniziative riguardanti i giudici, gli Stati membri hanno promosso l’integrità dei pubblici ministeri attraverso la redazione Codici Etici dedicati, integrandoli, in alcuni casi, con una formazione regolare sui conflitti di interesse e su questioni quali, ad esempio, l’accettazione di doni e altri vantaggi, incompatibilità ed attività esterne.
Sebbene il GRECO abbia accolto favorevolmente iniziative così importanti, rimane ferma la necessità di integrare tali misure con una supervisione e un’applicazione efficaci. Allo stesso modo, in alcuni paesi devono necessariamente essere attuati ulteriori sforzi per l’adozione e l’efficace attuazione di misure per proteggere il pubblico ministero da influenze indebite e ingerenze nelle indagini sui procedimenti penali.
Ulteriori progressi a livello nazionale di ciascuno Stato richiedono, però, la reale volontà dei parlamentari di impegnarsi in iniziative anticorruzione e il cambiamento dipende dal fatto che essi adottino le misure necessarie per prevenire e intercettare fatti di corruzione.
Come dichiarato dal Presidente del GRECO, Marin Mrčela, “In generale, nel 2021 abbiamo osservato dei progressi nell’attuazione delle raccomandazioni del GRECO, ma occorrono ulteriori miglioramenti, in particolare per quanto riguarda le misure anticorruzione in relazione ai parlamentari e alle alte funzioni dell’esecutivo nei governi centrali. Inoltre, è fondamentale che, una volta adottate le riforme, le misure di lotta contro la corruzione siano completamente operative ed efficaci”.
Infatti, il rapporto evidenzia che l’attuazione delle raccomandazioni del GRECO dovrebbe essere ulteriormente rafforzato con riferimento agli strumenti di prevenzione della corruzione per parlamentari, giudici e pubblici ministeri.
Inoltre, il Gruppo di Stati contro la Corruzione pone, in particolare, l’attenzione sulla necessità di garantire maggiore trasparenza e responsabilità in materia di lobbying.
Il GRECO riconosce che l’attività di lobbying è un’attività legittima che può contribuire al processo democratico, pur rammentando che è essenziale che l’attività dei gruppi di pressione si svolga nel rispetto delle norme sulla lotta alla corruzione. L’obiettivo è scongiurare il pericolo che un’attività legittima come quella del lobbying si trasformi in uno strumento incontrollato di corruzione e malaffare.
Secondo l’organismo anticorruzione del Consiglio d’Europa, i governi europei dovrebbero innanzitutto assicurare che i cittadini sappiano quali sono gli attori che cercano di influenzare le decisioni politiche. Tale obiettivo può essere raggiunto attraverso i registri di lobbisti e indicando la formalità o l’informalità dei contatti, l’identità delle persone incontrate e gli argomenti trattati.
La trasparenza è, dunque, il primo passo verso il cambiamento.