L’8 giugno 2022 l’Organismo ha diffuso un documento pubblico sul tema dello sviluppo dei processi di digitalizzazione ad opera delle autorità di law enforcement “AML/CFT Digital Strategy for Law Enforcement Authorities”.
Il documento prende avvio dalla considerazione per cui il settore dei servizi finanziari sta ricorrendo sempre più a soluzioni digitali, il cui impiego ha trasformato anche gli schemi operativi della criminalità economica, che anche attraverso tali canali raccoglie e sposta fondi provenienti da attività illegali o finanzia altre attività illegali come frodi online e attacchi ransomware.
In risposta, anche le forze dell’ordine di tutto il mondo, indipendentemente dal loro sviluppo e dalle loro dimensioni, stanno ricorrendo a diversi strumenti e tecnologie digitali per intercettare i flussi finanziari illeciti. Negli ultimi anni le autorità di law enforcement nazionali hanno inteso sfruttare l’immenso potenziale offerto dalla tecnologia e dalla digitalizzazione per contrastare e prevenire il riciclaggio di denaro di provenienza illecita e il finanziamento del terrorismo. E difatti, tecnologie come l’automazione, blockchain analytics, big data, l’intelligenza artificiale (AI) e altre analisi avanzate possono aiutare le autorità a indagare, valutare i rischi e scambiare le informazioni.
Nel maggio 2022, il GAFI ha completato il lavoro che esplora come le forze dell’ordine possono utilizzare la tecnologia, compresa l’analisi avanzata, per indagare su fatti di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo, nonché per mitigare i rischi di questi crimini e condividere in modo sicuro le informazioni sia all’interno del settore pubblico che con il settore privato.
Il documento di sintesi “AML/CFT Digital Strategy for Law Enforcement Authorities”, che integra il rapporto sulla fase 1 sul “Digital Transformation of AML/CFT for Operational Agencies”, incentrato sul rilevamento di attività sospette e sull’analisi dell’intelligence finanziaria e completato nell’ottobre 2021, si occupa di individuare i principali profili strategici che le forze dell’ordine dovrebbero valutare prima di intraprendere un processo di digitalizzazione.
A tal fine, il documento include anche considerazioni su temi giuridici, etici nonché su altri aspetti strategici, indicando alcuni punti chiave. I profili suscettibili di venire in evidenza sono, in particolare, riconducibili ai temi della privacy e sicurezza dei dati acquisiti e scambiati, disclosure e questioni etiche. Inoltre, secondo il GAFI, prima di valutare ed individuare le soluzioni digitali da impiegare nella propria attività, le autorità di law enforcement dovrebbero attentamente considerare le caratteristiche dei reati da intercettare, la natura nazionale od internazionale dei fenomeni da perseguire, il livello di rischio proprio del contesto nazionale e, solo successivamente, procedere a scegliere il tipo di tecnologia più adatto ed efficace.
Il GAFI mira, dunque, a sollecitare l’attenzione delle autorità di law enforcement nazionali sulla necessità di garantire un uso lecito, responsabile ed etico dei dati e informazioni raccolti attraverso sistemi e procedure digitalizzate. Ciò consentirà, inoltre, di creare fiducia nelle iniziative di indagine basate sulle nuove tecnologie.