La Corte dei conti, sez. giur. Lombardia, con la sentenza n. 199/2016, ha ribadito il principio che “La provvista utile al soggetto corruttore per porre in essere la condotta corruttiva si traduce causalmente in un danno patrimoniale all’ente”; con tale sentenza il Sindaco di un comune è stato condannato al risarcimento del c.d. danno erariale da tangente per avere stipulato un accordo criminoso con altri soggetti, tutti facenti parte di un articolato sodalizio criminoso consistente sostanzialmente nell’artificioso e fraudolento aumento del prezzo della fornitura di gas. Il danno è stato quantificato nell’importo della tangente “incassata” dal compiacente funzionario pubblico, sulla scorta del principio secondo cui il costo delle cosiddette “mazzette” nelle procedure ad evidenza pubblica si traduce causalmente in un aumento dei prezzi rispetto a quelli comuni di mercato. il Sindaco è stato inoltre condannato a risarcire il danno all’immagine arrecato all’amministrazione (pari al doppio delle utilità illecite tratte dal prezzo della corruzione).